Dall’esperienza di Addiopizzo Travel, nasce Viaggio in Sicilia, un percorso di conoscenza attraverso i luoghi e le storie più significative della lotta antimafia. Domenica 21 luglio alle ore 21.00 a Caccamo, all’interno della rassegna Caccamo apre le porte, verrà presentato il libro di Pico Di Trapani Viaggio in Sicilia: i luoghi del turismo responsabile con Addiopizzo. Dall’intuizione di tre volontari di Addiopizzo nasce un’idea imprenditoriale che si propone di incrementare lo sviluppo del consumo critico antimafia, attraverso il coinvolgimento del strutture turistiche che si oppongono pubblicamente al racket del pizzo. Da quell’esperienza nasce un testo che raccoglie i percorsi della Palermo araba, normanna e spagnola e i racconti della Palermo dell’antimafia, attraverso la voce di Pico Di Trapani. L’autore – attivista palermitano, membro del comitato Addiopizzo e studioso del fenomeno mafioso – in questa “unconventional guide”, restituisce al lettore e possibile turista, uno sguardo nuovo e inedito sul panorama palermitano, donandogli i mezzi per viaggiare tra i luoghi più suggestivi della Sicilia in maniera etica e responsabile, con la consapevolezza di non lasciare nemmeno un centesimo alla mafia. Con la collaborazione di autori come Giovanni Impastato, fratello di Peppino, Orazio De Guilmi collaboratore di Danilo Dolci, Francesco Galante, presidente della cooperativa sociale “Placido Rizzotto – Libera Terra”, Nicoletta Scimeca, prima imprenditrice ad aver aderito alla lista Addiopizzo, e le testimonianze delle associazioni che lavorano sul territorio, come Corleone Dialogos, l’autore costruisce un itinerario inusuale ma allo stesso tempo coinvolgente e impegnato non solo di Palermo ma anche di paesi come Caccamo, Cinisi, Partinico o Corleone, generalmente legati al nome mafia. Luoghi che necessitano di essere riscoperti e rivalorizzati, non basandosi più su vecchi stereotipi, ma sulle persone che ogni giorno si impegnano per dire il loro NO al pizzo e al racket dell’estorsione mafiosa, sui giovani che amano la loro terra di Sicilia e non tollerano più banalizzanti etichette mafiose.