Il Teatro Massimo propone due appuntamenti dedicati alle Sinfonie di Mahler nel centenario della morte del celebre compositore. Sul podio Pietari Inkinen, ospiti due celebri mezzosoprani: Christine Rice e Mariana Lipovšek.
Sul podio una della bacchette più “interessanti” del momento, quella del giovanissimo direttore finlandese Pietari Inkinen, per la prima volta a Palermo.
I due programmi comprendono ciascuno nella prima parte lieder e nella seconda una sinfonia.
Il concerto di mercoledì 9 marzo (ore 20.30) prevede una selezione dai
Wundenhorn-Lieder scritti fra il 1892 e il 1901 (“Piccola leggenda del Reno;
“Consolazione nella disgrazia”; “La pena perduta”; “La vita terrena”; “Là dove
squillano le belle trombe”; “La predica ai pesci di Sant’Antonio da Padova”; “Canto del prigioniero nella torre”; “Il tamburino”; “Luce primordiale”) interpretati dal mezzosoprano Christine Rice ; quindi la Sinfonia n 1 in Re maggiore “Titano” del 1888-1899.
Per il concerto di domenica 13 marzo (ore 18.30 ) invece sono in programma i celebri cinque Kindertotenlieder su testi di Friedrich Rückert del 1901-1904 affidati alla voce del celebre mezzosoprano Mariana Lipovsek e, nella seconda parte, una delle Sinfonie più amate di Mahler, la Quinta con il suo “Adagietto” reso famoso dall’inserimento nella colonna sonora del film “Morte a Venezia” di LuchinoVisconti.
Nato a Kaliště (oggi nella Repubblica Ceca) il 7 luglio 1860 Gustav Mahler è stato compositore e direttore d’orchestra di fama mondiale, il più celebrato della sua epoca. Nel 1897 fu chiamato come direttore dell’Opera di Vienna dove rimase per 9 anni, ricordati ancora oggi per la qualità elevata della programmazione. Dal 1908 assunse lo stesso incarico al Metropolitan Opera di New York. Compositore di fine intelletto ed incredibile sensibilità, tornò a Vienna nel 1911 dove morì il 18 maggio dello stesso anno. Parlando del suo essere compositore, spesso amava ripetere “il mio tempo verrà” . Tutti i grandi direttori si sono “confrontati con l’esecuzione integrale delle Sinfonie di Mahler.
Le Sinfonie mahleriane costituiscono quindi il simbolo della musica sinfonica del primo Novecento, propagine estrema della cultura mitteleuropea, custode della tradizione classica e romantica del repertorio orchestrale. Mahler è oggi più che mai il narratore musicale più profondo e famoso delle problematiche esistenziali dell’uomo dei primi del Novecento, affacciato su un abisso nel quale sprofonderà con le due guerre mondiali. Definito da Arnold Schoenberg “un grandissimo”, Mahler ha segnato con le sue pagine il limite oltre il quale il mondo musicale non sarebbe stato più quello di prima.
NOTE DI APPROFONDIMENTO
Pietari Inkinen, violinista e direttore d’orchestra finlandese, è dal 2008
Direttore Musicale della New Zealand Symphony Orchestra con la quale è protagonista di numerose tournée internazionali e incisioni per l’etichetta Naxos (fra cui l’integrale delle sinfonie di Sibelius) che hanno ricevuto notevoli consensi dalla critica. Dal 2009 è anche Direttore Principale Ospite della Filarmonica Giapponese, incarico che affianca a numerosi inviti delle principali orchestre mondiali fra cui la Staatskapelle di Dresda, la Deutsches Symphonie Orchester di Berlino, la Gewandhaus di Lipsia, la Bayerische Rundfunk, la WDR di Colonia, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, la Filarmonica della Scala, l’Orchestra Sinfonica della Radio Viennese, la Filarmonica di Rotterdam, la Sinfonica della BBC, la CBSO, la Filarmonica di Israele e l’Orchestre Philharmonique de Radio France di Parigi.
Numerosissime le collaborazioni con i più noti solisti di oggi, dai violinisti
Vadim Repin, Hilary Hahn e Nikolaj Znaider, ai pianisti Jean Yves Thibaudet e Alexander Toradze. In campo operistico ha diretto diverse produzioni al Teatro dell’Opera Nazionale finlandese e alla Monnaie di Bruxelles. Nel 2012 debutterà a Berlino con l’opera Eugene Onegin.
Christine Rice mezzosoprano, dopo aver studiato al Royal Northern College of Music, Christine Rice ha avviato una carriera che l’ha vista più volte impegnata alla Royal Opera House, Covent Garden in Les Contes d’Hoffman, L’Heure Espagnole, Otello, Madama Butterfly, The Rape
of Lucretia, Faust, Lady Macbeth of Mtsensk, Il castello del principe Barbablù e in prime esecuzioni di Harrison Birtwistle e Thomas Adès. Per la English National Opera ha cantato in Agrippina, A Midsummer Night’s Dream, Eugene Onegin, Alcina, Partenope, Il barbiere di Siviglia, alla Monnaie di Bruxelles ha cantato in Kát’a Kabanová e si è esibita anche alla Vlaamse Opera, al Glyndebourne Festival, alla Bayerische Staatsoper, al Teatro Real di Madrid, alla Seattle Opera e alla Staatsoper di Francoforte. Frequente solista in concerti sinfonici, è stata ospite, fra le altre, dalla BBC Scottish Symphony Orchestra, dall’Orchestra of the Age of Enlightenment collaborando con direttori come Simon Rattle e Charles Mackerras. Le
sue incisioni sono presenti nei cataloghi della BBC, della EMI e della DeutscheGrammophon.
Mariana Lipovšek mezzosoprano, nata a Lubiana, figlia di Marijan, importante compositore sloveno del secolo scorso, ha studiato canto alla Musikhochschule di Graz per poi debuttare nella compagnia della Staatsoper di Vienna e poi in quelle dei teatri di Amburgo e Monaco di Baviera. Acclamata in tutti i maggiori teatri del mondo nei ruoli
principali delle opere di Mozart, Wagner, Strauss, Verdi ma anche Puccini e Saint Saëns, ha collaborato con direttori come Claudio Abbado, Zubin Mehta, Giuseppe Sinopoli, James Levine, Nikolaus Harnoncourt, Riccardo Muti, Daniel Barenboim, Lorin Maazel, Wolfgang Sawallisch. La sua ampia discografia, disponibile per le etichette Sony, Deutsche Grammophon ed Emi è stata coronata da un Grand Prix du Disque e dal Prix Spécial della Nouvelle Académie du Disque Français. Nel 1996 ha ottenuto la
Gustav Mahler Medal e nel 2001 la Medaglia d’oro di Prima Classe al valore della Repubblica Austriaca. Nel 2010 è stata direttore artistico di un progetto per giovani cantanti nell’ambito del Festival di Salisburgo.