Il microcosmo artistico di Accursio Truncali è dinamico per antonomasia, coerente e contraddittorio, dolce e salato. Praticamente ossimorico. Si è appena cercato d’inquadrarlo stilisticamente, ma ecco che lo si ritrova immediatamente altrove, di continuo. Infatti sfugge, essendo materia semovente, scappa di qua e di là, e non smette mai di sorprendere. Un eterno filo rosso carsico, presente a singhiozzo. Materiali che vivono, muoiono, si trasformano. Rompicapi a perdere. Cerchioni, tappi corona e coperchi coprimozzo risemantizzati a sorpresa. Un telefono spinato — Testa — sembra ammonirci del fatto che la comunicazione, nel suo insieme, è costantemente in pericolo, appesa ad un filo di tortura perennemente in agguato. Un orinale promosso (sic!) ad oblò — Colloquium vitae — che dà sul buio Read more