All’Università di Catania dal 4 al 16 luglio protagoniste le “Geoculture del Mediterraneo”, la Summer School Emuni ospiterà corsisti e docenti provenienti da tutti i Paesi mediterranei.
Lunedì 4 luglio si è aperta la I Edizione della Emuni Summer School “Geoculture del Mediterraneo“, pensata e organizzata dagli storici Francois Brizay, Santo Burgio, Cinzia Recca e Roberto Tufano, nonché dal Presidente e dal Vice dell’Emuni University, Joseph Mifsud e Abdouli Touhami. Il tema di questa edizione : “I libri come strumenti di trasmissione della conoscenza: letteratura di genere e storie di terra osservate dal Mediterraneo”.
La “scuola estiva” internazionale dell’Università di Catania, sarà ospitata fino al 16 luglio nella sede del complesso “Le Verginelle” e vedrà la partecipazione di 35 corsisti di diversi Paesi del bacino mediterraneo e dell’Africa occidentale. Grazie alla collaborazione tra l’Ateneo, la Facoltà di Scienze della Formazione, e il network euro-mediterraneo della Emuni University sarà presente uno staff internazionale di docenti . Tra questi, Touhami Abdouli (Univ. Soussa), Labib Arafeh (Al Quds, Palestina), Isabel Drumond Braga (Lisbona), Maria Antonia Lopes (Porto), François Brizay (Angers), Toufik Ftaita (Nizza), Henry Frendo (Malta), Michael Frendo (Presidente del Parlamento di Malta), Habiba Laloui (Algeri), Nehale Farid Mostafa (Beirut), Fatima Rhorchi (Fes) e gli italiani Santo Burgio, Antonino Di Giovanni (Catania), Marcello Fantoni (Presidente dell’Europa delle Corti), Alessandro Lo Faro, Cettina Pirrone, Cinzia Recca (Catania), Giovanni Ricci (Ferrara), Roberto Tufano e Tino Vittorio (Catania).
Si tratta di una vera e propria “task force” di competenze che comprende :storici delle relazioni internazionali, storici delle idee, geografi culturali, storici delle religioni, che indagheranno la storia del Mediterraneo nel suo “arsenale coabitativo” di lungo periodo.
Dopo una prima analisi dell’evoluzione storica del bacino del Mediterraneo, il corso metterà in evidenza l’importanza del dialogo interculturale nella stessa zona, ed infine, esaminerà le relazioni politiche ed economiche tra i diversi paesi dell’area del Mediterraneo.