Inaugurata a Modica la prima installazione in Italia, dedicata ai martiri della Primavera Araba. “La Rivoluzione del Gelsomino” realizzata da Marcel Cordeiro, artista brasiliano e modicano d’adozione, per ricordare il sacrificio di Mohamed Bouazizi.
Modica è la prima città in Italia che rende pubblico omaggio ai martiri della Primavera Araba. E lo fa con l’arte. Da ieri, infatti, nell’atrio di Palazzo San Domenico, sede del Municipio, visitatori e turisti possono ammirare un’inedita installazione sensoriale intitolata “La Rivoluzione del Gelsomino” realizzata da Marcel Cordeiro, artista brasiliano e modicano d’adozione, per ricordare il sacrificio di Mohamed Bouazizi, il giovane venditore ambulante di frutta e verdura che nel dicembre 2010, esasperato dai continui soprusi della polizia governativa, si diede fuoco accendendo la rivolta con i regimi totalitari nel suo paese e, a rotazione, in molti altri del nord Africa e in Medio Oriente. Duecento piante di gelsomini, una fiaccola accesa da ieri e fino al 29 giugno, teli bianchi come anime in ricordo degli eroi della Primavera Araba. Un pannello in tre lingue – italiano, inglese e arabo – illustra ai visitatori i contenuti dell’installazione-tributo.
L’iniziativa ha avuto il plauso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha donato al Comune di Modica una medaglia rappresentativa consegnata ieri dal prefetto di Ragusa, Giovanna Cagliostro, sindaco Antonello Buscema e all’assessore alla cultura Annamaria Sammito. Ospiti d’onore Leila Bouazizi, sorella di Mohamed, e Mohieddine Elachaal, vice Console di Tunisia a Palermo. “Non è un caso – ha detto il sindaco Buscema – che sia Modica la città che, prima in Italia, rende omaggio alla Primavera Araba. Da qui, infatti, ha preso il via lo scorso anno il Festival Contaminazioni, un appuntamento con intellettuali, maestri del pensiero contemporaneo ed esponenti della letteratura della migrazione, diversi fra loro per formazione e provenienza, con cui Modica rafforza la sua identità di agorà del Mediterraneo, luogo-simbolo per il confronto di idee e di valori che sono alla base democrazia occidentale. Oggi noi possiamo e dobbiamo aiutare i popoli dell’altra sponda del Mediterraneo a ricostruirsi democraticamente: un’azione che germina dalla cultura e in seguito arriva alla politica”. Sorpresi e commossi del tributo di Modica alla storia del proprio paese, la Tunisia, la sorella di Bouazizi, Leila, e il console Elachaal: “Siamo grati a Modica e a tutta l’Italia, un paese che sentiamo vicino, non solo perché condividiamo il Mediterraneo, ma anche per lo spirito di solidarietà di iniziative come queste”.