Dopo il grande successo di Rigoletto, firmato dal regista e scenografo Enrico Castiglione, la stagione lirica al Teatro Antico di Taormina prosegue con altri due popolari titoli operistici: Cavalleria rusticana (8 e 12 agosto, ore 21,30) e Pagliacci (10 e 14 agosto, ore 21,30). Due nuovi allestimenti che lo stesso Castiglione realizzerà sempre insieme alla costumista Sonia Cammarata. Nell’anno in cui si celebra il centocinquantenario della nascita di Pietro Mascagni, Cavalleria rusticana vedrà alla ribalta due star della lirica come il soprano Daniela Dessì e il tenore Fabio Armiliato (in foto), celebre coppia di artisti sulla scena e nella vita. I due artisti affrontano per la prima volta insieme il capolavoro del grande compositore livornese. Per la Dessì si tratta del debutto assoluto nel ruolo di Santuzza, affiancata da Armiliato in quello di Turiddu. Il cast annovera ancora nomi di spicco come il baritono Alberto Gazale (Alfio) e i mezzosoprani Giuseppina Piunti (Lola) e Maria José Trullu (Mamma Lucia). L’opera viene programmata in abbinamento con Carmina Burana di Carl Orff. Pagliacci, il capolavoro operistico di Ruggero Leoncavallo, propone nel ruolo di Canio un’altra stella come il tenore Piero Giuliacci e in quello di Nedda il soprano Chiara Taigi. Ruoli di rilievo anche per Giovanni Di Mare (Tonio), Giuseppe Distefano (Arlecchino). Pagliacci sarà preceduta da un omaggio lirico-sinfonico a Giuseppe Verdi, nel bicentenario della nascita. In entrambe le opere figurano il Coro Lirico Siciliano guidato da Francesco Costa e l’Orchestra Sinfonica del Festival Euro Mediterraneo diretta dalla prestigiosa bacchetta di Luiz Fernando Malheiro. I due allestimenti si annunciano particolarmente suggestivi, forti di una concezione registica e scenografica innovativa. Per l’atto unico di Cavalleria rusticana, Enrico Castiglione ha concepito un’enorme croce schiacciata che domina l’intera base della superficie scenica. Un simbolo, la Croce, che racchiude in sé tutto il clima tragico della Passione, sentimentale ma anche sacro-religiosa, che avvolge l’incalzante vicenda. L’azione, com’è noto, è infatti collocata nel giorno di Pasqua già nella celeberrima fonte letteraria verghiana. Per Pagliacci, invece, un’atmosfera circense, tanto colorata quanto malinconica, farà da cornice e contrasto all’intera vicenda.