Alle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento , si può visitare fino al 11 novembre 2011 la mostra “Vite da gallerista. Nino Soldano”
Si tratta di una mostra che l’associazione culturale Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento, presieduta da Antonino Pusateri, dedica all’avventura milanese del celebre gallerista di origine siciliana, curata da Marco Meneguzzo, critico d’arte e docente dell’Accademia di Brera a Milano, l’esposizione di Agrigento vede una ricca selezione di opere realizzate da artisti dei quali Soldano ha intuito da subito le potenzialità espressive contribuendo alla loro progressiva e definitiva approvazione.
Mario Schifano, Il campo di pane, 1984 – foto di Angelo PitroneGli artisti in mostra sono: Baratella, Barna, L. Bartolini, Battaglia, Bruno, Camorani, Chiari, De Filippi, G. Biasi, Gastini, Germanà, Guerresi, Isgrò, Marchegiani, U. Mariani, Masi, Morales, Ortelli, Panseca, Pinelli, Plessi, A. Pomodoro, Sacchi, Schifano, Senesi, Sottile, Spadari, Verna, Vigo, Zappettini.
Ingresso libero
NOTE D’AUTORE
Nino Soldano è’ stato tra i primi a comprendere l’importanza dei luoghi di diffusione della cultura artistica. Trasferitosi a Milano all’inizio degli anni Sessanta, collaboratore di Giorgio Marconi, di Arnaldo e di Gio Pomodoro, nel 1971 apre la galleria che porta il suo nome (e che dal 1977 si chiamerà Studio Ennesse). Nei suoi spazi passano molti degli artisti, soprattutto italiani, che in quegli anni costituiscono le giovani novità dell’arte: a un iniziale gruppetto di artisti legati alla protesta e alla contestazione studentesca e operaia, seguono gli artisti raccolti sotto la definizione di “pittura analitica”, per cui la galleria di Nino Soldano è stata un centro importante e coerente. Alla svolta degli anni Ottanta, col cosiddetto ritorno alla pittura, Soldano si occupa anche della nouvelle vague figurativa. In questi anni il critico di riferimento è Achille Bonito Oliva, che firma più di un catalogo e molte manifestazioni organizzate da Soldano fuori dalla galleria. Non dimentica mai le sue origini, ospitando in numerose rassegne artisti siciliani. Di questo attaccamento alla terra d’origine è poi testimonianza quella che probabilmente è l’impegno pubblico più importante della sua carriera di imprenditore privato: la donazione del primo nucleo del Museo di Gibellina, e la realizzazione delle stagioni teatrali nella città del terremoto durante gli anni Ottanta, dove l’intervento e la mediazione di Soldano tra le istituzioni siciliane e gli artisti e gli scenografi più rinomati gli viene pubblicamente riconosciuta con l’assegnazione della cittadinanza onoraria. Le conseguenze di un grave incidente stradale lo costringono a chiudere la galleria nel 1984, pur continuando ad occuparsi dei “suoi” artisti sino ad oggi.