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Una mostra …astrale

Dodici artisti presentati, nell’arco di un anno, con 12 lavori ciascuno. Lo zodiaco costituirà ciclicamente per 12 anni l’imprevedibile percorso di una lunga mostra sul segno astrale di 144 artisti prescelti, per un ammontare cabalistico di 1728 opere da esporre.

 

L’editore  e direttore della comisana Galleria degli Archi, Salvatore Schembari,  ha appena innescato un meccanismo che, più che un vero progetto, sarà un lungo work in progress, «come Sherazade che allontanava da sé la morte mi sono imbarcato in quest’impresa che potrà avere anche momenti esaltanti» ha detto in un’intervista rilasciata ad Alessandro Finocchiaro su la rivista d’arte «Nextl’Ink».

I primi artisti invitati a esporre le loro dodici opere in questa lunga maratona sono, in ordine di tempo: Gianni Provenzano, Paolo Nicolosi, Safet Zec, seguiranno Sasha Vinci, Manlio Sacco e Salvatore Difranco, Giuseppe Colombo, Ding Yi, Franco BattiatoSandro Chia, Stefania Brandinelli e Botero, tutti nati sotto il segno del fuoco originario dell’ariete. Inizia così la curiosa iniziativa che accompagnerà, anzi costituirà quasi del tutto, l’attività della Galleria degli Archi per i prossimi dodici anni.

Dodici artisti da presentare nell’arco di un anno con 12 lavori ciascuno. Alla fine dell’anno sarà pubblicato un catalogo edito dalla Salarchi Immagini, nel segno degli (astri) artisti prescelti con 144 opere: esso costituirà ciclicamente per dodici anni il corpo morale di una sinestesia simbolica da deporre in una collana editoriale Sul segno degli artisti in dodici volumi, per un ammontare cabalistico di 1728 opere d’arte esposte da un totale di 144 artisti.

«Voglio abbellire la mia vita con i tempi dell’arte, della musica, della poesia, con le pagine migliori dell’uomo – ripete ancora l’editore Schembari – come un Sancho Panza che si allunga come a un Don Chisciotte. Allo stesso modo di come svettano, antagoniste a un’abietta periferia, le due principali chiese della mia città: quella dell’Annunziata, concreta e popolare; e quella di Santa Maria delle Stelle, utopica e aristocratica. In mezzo a loro c’è il mio piccolo granducato intellettuale, per dirla con Gesualdo Bufalino, che vuole ridestare le meraviglie di un sognato giardino greco, fenicio, romano, arabo, aragonese, catalano, ebreo, francese, normanno e spagnolo, di un paese siciliano».

Il primo appuntamento è con Gianni Provenzano, che presenta la produzione più recente, «sono opere datate 2010-2011, dodici composizioni dove nel loro accostamento – dichiara lo stesso artista – non c’è alcun nesso razionale e volontario. Il dato certo è la casualità, le mie scelte sono sempre dettate dall’istinto, lasciando libero corso a tutti i sentimenti e a tutte le sensazioni che mi capita di provare, non rifiutando nulla da cui sono naturalmente attratto.Io ho bisogno di aggredire il soggetto con una gestualità prepotente, con un arrembaggio alla tela presa sotto assedio da una esasperata espressività segnica e coloristica».

 

Vernissage domenica 5 giugno alle ore 20,00

Chiusura 23 giugno 2011

Curatore Salvatore Schedari

Organizzazione Archinet Srl, Ragusa

Orario: da martedì a domenica dalle 17 alle 20 o su appuntamento

(gli orari possono subire variazioni, per info 0932.968025)

Ingresso libero

GALLERIA DEGLI ARCHI   Via Calogero, 22  Comiso

 
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