Politeama Garibaldi di Palermo
lunedì 21 marzo ore 17.15
Michelangelo String Quartet
Mihaela Martin e Stephn Picard violino
Nobuko Imai viola Frans Elmerson violoncello
Beethoven
Quartetto in re maggiore op. 18 n. 3
Strawinsky
3 Pezzi per quartetto d’archi
Beethoven
Quartetto in do minore op. 18 n. 4
Il Michelangelo String Quartet si è costituito nel 2002 e riunisce un gruppo di solisti provenienti da varie nazioni dal mondo e già affermati da molti anni anche nell’ambito della musica da camera e della didatica. Dopo essersi esibito al Concertgebouw di Amsterdam, al Théâtre des Champs-
Elysées di Parigi, alla Wigmore Hall di Londra, alla Kioi Hall di Tokyo e alla Tonhalle di Zurigo, l’ensemble debutta al Politeama Garibaldi di Palermo eseguendo i due Quartetti centrali dell’op. 18 di Beethoven. Nel mese di aprile, eseguirà invece, nel corso di due concerti, i tre famosi Quartetti
dell’op. 59. (1805-06). Nel 2007 il Michelangelo String Quartet ha iniziato l’incisione integrale dei Quartetti di Beethoven per l’etichetta discografica Panclassics.
I concerti del Michelangelo String Quartet fanno parte di un progetto che si prevede l’esecuzione di tutti i Quartetti di Beethoven in ordine cronologico: dai lavori del “Primo periodo” sino alle opere più sperimentali del “tardo stile”, seguendo le tracce di un graduale passaggio verso l’ignoto. In ognuno dei nove concerti del ciclo, le opere di Beethoven vengono
contrapposte a quelle di vari autori del nostro tempo (da Strawinsky sino Ferrero e Villanueva). Al percorso musicale, si accompagnano, sul programma generale della Stagione, le immagini realizzate da Gustav Klimt per la IX Mostra della Secessione Viennese (1902) e ispirate in chiave imbolista alla musica di Beethoven.
Dei sei Quartetti che costituiscono l’op. 18 di Beethoven, quello in re maggiore fu molto probabilmente il primo ad essere realizzato. Il primo tempo (“Allegro”) si apre con un tema di ampio respiro caratterizzato da un’estrema cantabilità. Nel successivo “Andante con moto”, tende a superare la tradizionale differenza gerarchica tra la melodia e l’accompagnamento, legando i quattro strumenti in un fitto intreccio contrappuntistico. Anche lo Scherzo presenta alcune novità
rispetto alla forma tradizionale, in quanto la sezione d’apertura non viene ripetuta identica ma con una diversa disposizione delle parti. Il “Presto” finale consiste invece in una turbinosa giga, una forma musicale che deriva dalle antiche danze della tradizione nord-europea. In questo brano affiorano alcuni tratti tipici della della maturità beethoveniana.
I 3 Pezzi per quartetto d’archi, ultimati nel 1914 e dedicati al direttore d’orchestra Ernst Ansermet, sono la prima opera composta da Strawinsky dopo La sagra della Primaver(1913) e il completamento dell’opera lirica Le rossignol (1908-14). La scrittura ai limiti delle possibilità dei quattro strumenti, richiedeno agli esecutori una grande abilità interpretativa. La “Danza” si basa su una melodia che costituisce una sorta di “trampolino di
lancio” verso l’ultimo movimento della Sinfonia in Do (1938-40). Il successivo “Stravagante”, con il suo andamento a scatti, si ispira all’esibizione del famoso pagliaccio Little Tich, che Strawinsky vide a Londra nell’estate del 1914. Il “Cantico”, della cui creazione Stavinsky andava
particolarmente fiero, verrà infine rielaborato nella coda delle austere Sinfonie per strumenti a fiato, dedicate nel 1920 alla memoria di Claude Debusy.
BOTTEGHINO
intero € 20 / ridotto € 15 / anfiteatro € 10
Prevendita presso Libreria Idiomi, Master Dischi e Modusvivendi.
I biglietti sono in vendita anche al botteghino del Politeama Garibaldi a partire da un’ora prima dell’inizio dei concerti.